“Ustica, Monte Serra e il Comandante radiato: la verità non si cancella”

“Si deve ricordare, si può cambiare”

Ustica, strategie della tensione e l’ufficiale che sfidò l’infedeltà di Stato

Memoria viva e verità negate: l’Italia di Ustica e Ciancarella

C’è un’Italia che non dimentica. Un’Italia che scava nei suoi archivi, che cerca i nomi mancanti, i perché taciuti, le verità negate. È quell’Italia che, venerdì 13 giugno, si ritroverà a Pistoia, nella Galleria Nazionale presso l’Archivio Roberto Marini, per un evento dal titolo potente e necessario: “Si deve ricordare, si può cambiare”.

L’incontro, promosso da Server Onlus con il sostegno del Consiglio Regionale della Toscana, si inserisce nel 45° anniversario della strage di Ustica, uno dei più tragici e controversi episodi della nostra storia repubblicana. A ispirarlo è il libro “Si Può. Si Deve. L’ufficiale democratico che ha sfidato l’infedeltà di Stato”, biografia del Comandante Mario Ciancarella, edita da Pigreco Edizioni, finalista al Premio Viareggio Repaci e al Premio Alessandro Leogrande.

Il titolo dell’opera è già un manifesto civile. Racconta la storia di un ufficiale fedele alla Costituzione ma tradito dallo Stato, protagonista in prima linea non solo nel caso Ustica ma anche nella tragedia del Monte Serra (3 marzo 1977), dove persero la vita 38 allievi dell’Accademia Navale di Livorno. Un uomo che ha pagato con la radiazione — disposta con un decreto falsificato a nome del Presidente della Repubblica Sandro Pertini — la sua incrollabile sete di giustizia. Un caso unico nella storia italiana, come evidenziato dalla sentenza del Tribunale di Firenze e sottolineato nella prefazione del giurista Giovanni Maria Flick.

Strategie della tensione e il coraggio di chi non ha taciuto

L’evento si aprirà con la presentazione dell’album realizzato da Giacomo Signorini per Server Onlus, un lavoro intenso e documentato sui “misteri e misfatti della storia d’Italia” a partire da una data simbolica: i 60 anni dal Convegno sulla guerra rivoluzionaria organizzato nel maggio 1965 dall’Istituto Pollio all’Hotel Parco dei Principi di Roma. Un momento spartiacque, che fornì la cornice ideologica alla lunga strategia della tensione che avrebbe insanguinato il Paese tra depistaggi, bombe, patti segreti e verità negate.

In questo contesto storico segnato da quella che è stata definita “sovranità limitata”, l’abbattimento del DC9 Itavia la sera del 27 giugno 1980 tra Ponza e Ustica rappresenta una ferita ancora aperta: 81 vittime, tra cui 13 bambini, e nessun colpevole. Una strage aerea che resta avvolta da una coltre di menzogne, silenzi, documenti scomparsi e piste internazionali.

A parlarne sarà proprio Mario Ciancarella, testimone diretto e voce scomoda, che porterà il suo racconto di uomo e ufficiale impegnato sul campo a difesa della verità. Con lui interverranno:

  • Guido Farinella, editore e curatore della biografia;

  • Salvatore Maria Righi, giornalista de L’Indipendente ed esperto della vicenda Ustica;

  • Matteo Tomatis e Francesco Pinocchio, familiari delle vittime del Monte Serra e di Ustica.

L’incontro offrirà anche spunti di riflessione storica e politica grazie ai contributi di:

  • Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, studiosa di terrorismo e stragismo in Italia, promotrice della Rete degli archivi per non dimenticare;

  • Alexander Höbel, professore di storia contemporanea all’Università di Sassari e presidente di Futura Umanità, associazione per la storia del PCI.

La serata sarà arricchita dalla proiezione di filmati d’epoca e telegiornali, provenienti dall’imponente archivio storico di Roberto Marini, presentati dal presidente della fondazione, Roberto Niccolai.

Perché questo evento conta

In un’Italia spesso distratta e smemorata, “Si deve ricordare, si può cambiare” è più di un titolo. È una chiamata all’impegno, alla memoria attiva, al coraggio di affrontare ciò che è stato rimosso. Il Comandante Ciancarella, con la sua storia personale di ingiustizia e resistenza, è la dimostrazione che esiste un’altra forma di fedeltà: quella alla verità, anche quando costa tutto.

Nel nome delle vittime, nel rispetto dei familiari, nel dovere della storia.
Si deve ricordare. Si può cambiare.
Davvero.

Guglielmo Bongiovanni

  • Categoria dell'articolo:Testimonianze

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