“ll coraggio della verità”: A giugno nelle edicole

Nel cuore degli anni più bui della storia repubblicana, un gruppo di investigatori ebbe il coraggio di guardare in faccia la verità e scriverla.
Tra loro c’era il vicequestore Antonino “Ninni” Cassarà, capo della Squadra Mobile di Palermo.

Nel luglio del 1982, Cassarà consegnò alla Procura un documento destinato a cambiare per sempre il modo in cui lo Stato avrebbe dovuto guardare alla mafia.
Quel documento – noto come Rapporto giudiziario su Michele Greco + 161 – ricostruiva per la prima volta la struttura piramidale, centralizzata e strategica di Cosa Nostra, con nomi, mandamenti, funzioni, regole, modalità operative.

Per la prima volta, la mafia non era più un insieme di delitti isolati, ma un sistema.
Un organismo criminale con logiche di potere, infiltrazione, consenso e relazioni con pezzi dello Stato.

Tre anni dopo, il 6 agosto 1985, Ninni Cassarà veniva assassinato a colpi di kalashnikov sotto casa sua, in viale della Croce Rossa, a Palermo.
Con lui moriva Roberto Antiochia, giovane agente di scorta.
L’altro agente, Natale Mondo, sarebbe stato ucciso tre anni dopo.

Non fu solo un omicidio. Fu un messaggio.
Un’epurazione.

Perché Cassarà aveva capito troppo.
Aveva toccato i vertici. Aveva svelato le connessioni tra mafia, economia, politica e apparati istituzionali.
E aveva osato metterlo per iscritto.

Questo libro riprende quel lavoro e lo traduce per le nuove generazioni.
Ricostruisce il contenuto del Rapporto Cassarà, ne spiega la portata, ne mostra le conseguenze e le omissioni successive.
E lo fa con una voce autorevole: quella di Mario Ravidà, ex sostituto commissario della DIA, che firma una prefazione intensa, personale e coraggiosa, nata da anni di lotta vera sul campo, a Catania e in Sicilia.

Una verità da non dimenticare è un libro per chi vuole conoscere, studiare, insegnare.
Per chi crede che la memoria non sia un esercizio del passato, ma un atto di responsabilità verso il presente.