
Giovani e cultura della denuncia: il seminario di Libera Impresa al Liceo "Leonardo" di Giarre
Educare le giovani generazioni alla cultura della denuncia e della legalità è stato l’obiettivo del seminario formativo promosso dall’associazione “Libera Impresa” e ospitato presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Leonardo” di Giarre.
L’evento ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti dello Stato, delle forze dell’ordine, del mondo accademico e dell’Ordine degli Avvocati di Catania, con l’intento di sensibilizzare gli studenti sul contrasto a fenomeni quali racket ed usura, espressioni tangibili della presenza mafiosa nel territorio siciliano.
Durante l’incontro, moderato dal presidente di Libera Impresa, Rosario Cunsolo, è stato presentato il bando di concorso “Borsa di studio sul merito – Premio Libera Impresa”, destinato agli studenti delle scuole di Catania e provincia. Il concorso intende stimolare la riflessione degli studenti sulla legalità, favorendo un’elaborazione creativa e spontanea sui temi dell’antiracket, dell’azione della magistratura, delle forze dell’ordine e del ruolo delle istituzioni nel contrasto alla criminalità organizzata.
La dirigente scolastica, Tiziana D’Anna, ha introdotto i lavori sottolineando l’importanza della denuncia come strumento essenziale per combattere l’omertà e promuovere una società più giusta. Gli interventi dei relatori hanno affrontato diverse prospettive della lotta alla mafia. Il viceprefetto Sarita Giuffrè ha evidenziato come il rispetto delle regole sia alla base di una società sana e della necessità di recuperare quei valori fondamentali che regolano il tessuto sociale. Il vice questore aggiunto Roberto Irace ha posto l’accento sul ruolo della scuola come luogo privilegiato per formare cittadini consapevoli, sottolineando che la lotta alla mafia si combatte su due fronti: quello della repressione, affidato alle forze dell’ordine, e quello culturale, che passa attraverso l’educazione alla legalità.
Il dott. Giovanni Coco della Direzione Investigativa Antimafia ha spiegato il funzionamento dell’organo investigativo e il suo ruolo nel coordinamento delle attività di contrasto alla criminalità organizzata. Il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Giarre, Mario D’Arco, e il luogotenente della Guardia di Finanza di Riposto, Luciano Ulisano, hanno ammonito contro i pericoli dell’usura e del racket, esortando i giovani a non cadere nelle maglie della criminalità e a denunciare qualsiasi tentativo di estorsione. L’avvocato Alessia Falcone dell’Ordine degli Avvocati di Catania ha affrontato il tema della paura, spesso sfruttata dalla mafia come strumento di controllo sociale, e ha ribadito l’importanza del rispetto per la legalità e per il lavoro onesto.
Momenti di forte impatto emotivo sono stati quelli delle testimonianze dirette di Maddalena Caponnetto e Luana Ilardo, entrambe segnate dalla perdita di familiari a causa della mafia. Caponnetto ha raccontato la tragica vicenda del fratello Renato, imprenditore belpassese ucciso per essersi opposto alla criminalità organizzata, mentre Luana Ilardo ha chiuso l’evento sottolineando l’importanza dello studio
Ho chiesto ai ragazzi di studiare per essere uomini liberi un domani
Il seminario ha rappresentato un’importante occasione di riflessione per i giovani studenti, i quali hanno potuto confrontarsi con esperti e testimoni diretti, ricevendo un messaggio chiaro e incisivo: la denuncia è un dovere civico e un’arma fondamentale per sconfiggere la mafia e costruire un futuro fondato sulla legalità e sulla giustizia.