Faccia da mostro

“Il pentito Ilardo e il mistero di Faccia da Mostro

Gino Ilardo, il pentito di mafia assassinato nel 1996, aveva iniziato a rivelare dettagli scioccanti su connessioni segrete tra Cosa Nostra e apparati deviati dello Stato. Le sue rivelazioni includevano nomi, episodi e fatti inquietanti, ma la sua voce fu messa a tacere prima che potesse raccontare tutto.”

“La figura di ‘Faccia da Mostro’ – un uomo con una cicatrice distintiva e legato a crimini efferati – è solo uno dei misteri emersi grazie alle sue confessioni. Ma chi era Giovanni Aiello e quale oscuro legame univa Stato e mafia? Questa è la storia di verità sepolte.”

Chi era Faccia da Mostro?

Giovanni Aiello, noto con il soprannome “Faccia da Mostro” per una cicatrice che lo rendeva inconfondibile, è descritto come una figura enigmatica associata a molte inchieste giudiziarie.

Secondo le rivelazioni di Gino Ilardo, Aiello era alto, magro con in viso una voglia che lo deturpava e coinvolto in crimini efferati che intrecciavano mafia e apparati deviati dello Stato.

Il suo nome compare in vicende tragiche come l’attentato dell’Addaura contro Giovanni Falcone, la strage di via D’Amelio, l’omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie Ida.

Le Rivelazioni di Ilardo

Ilardo è stato il primo a parlare di Faccia da Mostro, questo è quello che ha raccontato in diverse sedi il colonnello Michele Riccio. Il pentito rivelò dettagli su attentati attribuiti alla mafia, ma che vedevano la partecipazione di apparati deviati dello Stato.

“Ilardo è stato il primo a parlare di faccia da mostro e me nè parlo a proposito di alcuni attentati che avevavo visto una partecipazione diretta e indiretta di apparati deviati dello Stato”

Confessioni che avrebbe provocato un terremoto non solo all’interno di Cosa Nostra. Ilardo anticipò al colonnello veneto Riccio, che gestì l’infiltrato catanese fino al girno della sua morte, quale sarebbe stato il suo contributo una volta diventato, ufficialmente, collaboratore di giustizia.  

“Ilardo mi disse: – ricorda l’ex militare – parlerò di determinati episodi come la morte di Pio La Torre, del presidente  Mattarella, di Claudio Domino, del poliziotto ucciso insieme alla moglie, perchè dietro ci sono le Istituzioni. E mi fece riferimento – continua Riccio – che proprio per la morte di Domino i suoi contatti di cosa nostra palermitana gli avevano riferito che ci fu la ricerca di un personaggio che doveva appartenere alle istituzioni italiane, il quale aveva fatto un po’ da supervisore e, forse aveva anche avuto qualche parte attiva in questi attentati, specialmente in quello di Domino che aveva colpito molti esponenti di cosa Nostra che non erano concordi con questi omicidi”.

Fin dal 1995 di Faccia da Mostro avevamo anche una descrizione del personaggio perchè dal racconto sempre di Riccio quando Ilardo era detenuto all’Ucciardone “Mentre vedevano una trasmissione televisiva inerente una manifestazione che si era tenuta Palermo – afferma  – tra le autorità, messo in disparte in un lato del palco, c’era lui. “Eccolo è lui, gli dissero”. 

Al danno la beffa come ha più volte ripetuto il colonnello veneto, che rimase vicino all’Ilardo fino al giorno della sua morte

“Per cui lui sarebbe stato anche in grado di riconoscerlo”

Purtroppo Gino Ilardo fu ammazzato e nella sua tomba furono seppelliti anche le possibili rivelazioni che avrebbe potuto raccontare agli organi inquirenti.

Il piccolo Claudio Domino ucciso a soli undici anni, un delitto commissianto da Cosa Nostra

La rete oscura di Giovanni Aiello

Percorsi tortuosi, vicoli ciechi, parti mancanti, segreti e silenzi. E’ così che la verità molto spesso viene negata nel nostro Paese, anche noto come Paese dei misteri. Con uno sforzo enorme è possibile raggiungerla, ma ciò avviene, e non sempre, lentamente, un pezzo per volta.

Uno di questi pezzi mancanti è quello di Faccia da Mostro alias Giovanni Aiello che è stato collegato a eventi drammatici come l’attentato dell’Addaura a Falcone, la strage di via D’Amelio e l’omicidio del commissario Cassarà. I suoi legami con mafiosi, terroristi e figure corrotte dello Stato lo rendono una figura centrale in alcuni dei più gravi misteri italiani.”

La sentenza di primo grado di Palermo sulla trattativa Stato – Mafia ha stabilito che pezzi delle istituzioni hanno trattato con i capi di Cosa Nostra durante la stagione stragista tra il 1992 e il 1994. Ma esistono altri retroscena ancora non chiariti, non possono essere stati soltanto i carabinieri condannati a intavolare il diaologo con i boss, le stragi non possono essere state elaborate soltanto dagli uomini della mafia. Uno degli uomini dei misteri del biennio delle stragi è Giovanni Aiello, detto “faccia da mostro”, l’ex-poliziotto coinvolto in numerose inchieste di mafia e riconosciuto dal padre di Nino Agostino (l’agente di polizia ucciso a Palermo nel 1989) come colui che venne a cercare suo figlio poco tempo prima della sua uccisione. Chi era davvero Giovanni Aiello, morto il 21 agosto 2017 a Montauro (Calabria), e qual è stato il suo coinvolgimento nella stagione stragista? Quali sono gli altri misteri che restano irrisolti sulla trattativa?

A queste e altre domande cercheremo di rispondere nei successivi post che dedicheremo a questo ambiguo personaggio la cui identità sarebbe potuta venire alla luce grazie all’unico infiltrato che Cosa Nostra abbia conosciuto

continua

faccia da mostro
Giovanni Aiello, alias "Faccia da Mostro

Alcune delle vicende che hanno visto coinvolto Faccia da Mostro

17 ottobre 1986
5 agosto 1989
6 gennaio 1989
  • Categoria dell'articolo:Luigi Ilardo