Ogni anno che passa è tempo di bilanci.

Oggi, nonostante tutto e tutti, mi sento una donna – per alcuni versi – anche fortunata. Mi sento soddisfatta dei traguardi che ho raggiunto e di quelli che spero arriveranno.

Amo ciò che faccio perché è tutto ciò in cui credo.

La donna che mi sento oggi mi è costata molto, l’ho pagata a caro prezzo, ma voltandomi indietro non c’è nulla che non rifarei.

Come nella vita di ognuno di noi, alcuni sbagli sarebbe stato meglio non commetterli, ma li ho accettati e perdonati a me stessa con la consapevolezza che sono stati proprio quelli a farmi comprendere cosa va fatto, tollerato, perdonato.

Quegli errori di valutazione mi hanno fatto davvero capire quello che voglio, ma soprattutto quello che non voglio in ciò che mi resta da vivere.

Sono parecchie le persone che mi hanno fatto del male, che si sono approfittate della mia bontà, della mia onestà d’animo, dei miei sentimenti sinceri.

La fede ci insegna a perdonare. Io, nonostante la mia immensa vicinanza a Dio, senza ipocrisia, non ho vergogna a dire che ancora a molti non riesco a concedere tale sentimento.

Ho imparato a passare sopra molte cose, ad accettare il ravvedimento e le scuse di chi conosce l’umiltà del saper chiedere perdono. Ma ho imparato anche a comprendere cose e situazioni in cui, da comprendere o giustificare, esiste davvero poco, se non nulla.

Quest’anno è stata un’altra lezione di vita. Mi sono indurita, chiusa. Per certi versi sono diventata più egoista, anche con persone e affetti che mai avrei pensato potessero meritarselo.

Oggi ho capito che tutto ha un limite. E nessuno dovrebbe permettersi di superarlo.

Più invecchio, più mi rendo conto che viviamo in una società dove valori come rispetto, sincerità, lealtà, condivisione, altruismo, e anche amore… stanno diventando rari, se non estinti.