Un giornalista, una testimonianza e l’uomo che nessuno voleva vedere: Delle Chiaie a Palermo

“Delle Chiaie era lì. In pieno giorno. In redazione.”

Un volto tra le righe del Giornale di Sicilia

Continuiamo a fornire ai nostri lettori uteriori elementi che testimoniano la presenza dell’ex terrorista nero, Stefano Delle Chiaie, a Capaci, prima della strage, dove perse la vita il giudice Falcone con la moglie e i tre agenti di scorta.

Nel fattempo lo scorso 23 giugno 2025 si è svolta a Caltanissetta la seconda udienza del processo all’ex brigadiere dei carabinieri Walter Giustini, accusato di depistaggio e calunnia e alla compagna del collaboratore deceduto Alberto Lo Cicero, accusata di falsa testimonianza che, secondo la procura nissena, avrebbero dato false informazioni sulla cosiddetta “pista nera” nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di Capaci il 23 maggio 1992.

Secondo la procura nella fase ideativa ed esecutiva della strage del 23 maggio 1992 non ci fu il coinvolgimento di soggetti collegati ad ambienti della destra eversiva tra cui il noto Stefano Delle Chiaie, uno dei fondatori della formazione politica “Avanguardia nazionale”, della cui presenza a Palermo in epoca antecedente alle stragi del 1992 erano emerse tracce.

Ancora una volta le informazioni che abbiamo ci giugono dalla trasmissione televisiva Report, andata in onda tempo fa, condotta dal giornalista Sigfrido Ranucci che ha raccolto una testimonianza precisa, netta, incontestabile che ha riacceso i riflettori sulla pista nera nella strage di Capaci.
Una testimonianza che entra a gamba tesa su chi, in questi mesi, ha definito quella pista “chiusa”, “fantasiosa”, “archiviata”.

A raccontarla è Giuseppe Martorana, ex giornalista del Giornale di Sicilia.
A intervistarlo, come sempre, è Paolo Mondani.

Martorana non ha dubbi.
Dice che ha visto Stefano Delle Chiaie a Palermo tra febbraio e marzo del 1992, in redazione, in carne e ossa.
«Una mattina vennero una coppia di persone (…) vidi un viso che conoscevo.
Era Stefano Delle Chiaie (…) era l’inizio del ’92, dice Martorana a Mondani. Tra febbraio e marzo».

L’estremista nero e il partito che voleva nascere

Ma cosa ci faceva Delle Chiaie al Giornale di Sicilia?

Martorana spiega che era lì per proporre un articolo, legato a un’iniziativa politica.

«Seppi che era venuto a portare una proposta di articolo perché stava formando un partito in Sicilia: la Lega Nazional Popolare.
E aveva chiesto al capo cronista se pubblicava qualche cosa».

Non fu un’apparizione isolata.
Martorana lo rivide qualche giorno dopo, ancora in redazione, accompagnato da un’altra persona.

Un uomo più alto, più robusto.
Mondani gli mostra una foto.
Forse era l’avvocato Stefano Menicacci, stretto collaboratore e legale storico di Delle Chiaie.

Nessun magistrato lo ha mai ascoltato

Da quanto apprendiamo il giornalista siciliano non è mai stato chiamato da nessun magistrato, né interrogato come confermato dallo stesso Martorana alla redazione di AntimafiaDuemila

«Io al collega di Report ho detto ciò che ho visto.
Delle Chiaie non lo conoscevo personalmente, ma era ‘famoso’ e il suo viso era apparso purtroppo troppe volte».

Una dichiarazione dirompente.
Perché arriva da un testimone oculare, in un luogo pubblico, in un contesto verificabile: la redazione di un quotidiano nazionale.

Una presenza impossibile da negare

Per anni, politica e stampa si erano affrettate a dire che la pista nera era stata chiusa, citando la decisione del Gip di Caltanissetta, che nel 2024, su richiesta della Procura, aveva archiviato il procedimento contro ignoti relativo al possibile coinvolgimento di soggetti legati all’eversione di destra nella strage di Capaci.

Tra questi, proprio Stefano Delle Chiaie, già deceduto.

Ma l’archiviazione non è sinonimo di verità assoluta.

Infatti, si attende ancora la decisione del Gip Graziella Luparello sulla strage di via d’Amelio.
E perfino il procuratore capo Salvatore De Luca, intervistato da Maria Grazia Mazzola durante le commemorazioni di Capaci, ha ammesso che vi sono ancora indagini in corso.

Ora, con le parole di Martorana, quel quadro si rafforza.
La presenza di Delle Chiaie a Palermo nei mesi della preparazione della strage non è più solo una voce raccolta da infiltrati.
È una testimonianza diretta, dichiarata pubblicamente, documentabile.

La testimonianza che conferma gli infiltrati

La dichiarazione di Martorana non è isolata.
Conferma, anzi, le versioni di altri testimoni, raccolte prima di lui.

È il caso di Maria Romeo, ex compagna di Alberto Lo Cicero, infiltrato e collaboratore di giustizia. Dichiarazioni che abbiamo riportato sul nostro sito.
Ed è il caso dello stesso Lo Cicero, che parlò della presenza di Delle Chiaie a Capaci, nei pressi del luogo della strage, prima che avvenisse l’attentato.

Queste testimonianze, raccolte già nel 1992, furono messe nero su bianco in due informative dei Carabinieri, il 10 e il 12 giugno.
Ma, come sappiamo, vennero ignorate.

Oggi, la Procura di Caltanissetta sta conducendo un processo proprio su questo: contro Walter Giustini, ex maresciallo dei Carabinieri, e Maria Romeo.

E al centro del procedimento c’è anche il tema: la pista nera nelle stragi.

L’elefante nella stanza delle stragi

Alla luce di questi fatti l’interrogativo è d’obbligo:

La Procura di Caltanissetta convocherà Giuseppe Martorana?

Perché ora la sua testimonianza appare dirompente.

Stiamo parlando di un giornalista e di un incontro nella sede di un Giornale.
Incontri del genere, anche se a distanza di molti anni, lasciano tracce difficilmente cancellabili

Non è solo una questione di verità.
È una questione di giustizia

Conclusione: una presenza reale, una verità ignorata

A trentatrè anni dalla strage di Capaci, la presenza di Stefano Delle Chiaie in Sicilia non è più leggenda urbana.
È una circostanza documentata, riferita, non smentita, e ancora oggi non indagata a fondo.

E questo nonostante — come ci ha ricordato Luigi Ilardo —

«Per capire le stragi del ’92-’93, bisogna capire le stragi degli anni ’70».

Erano anni che il fondatore di Avanguardia Nazionale visse da protagonista essendo stato coinvolto in molti degli episodi più neri della storia della nostra Repubblica: destabilizzare l’ordine democratico al fine di stabilizzare l’ordine politico per dirla con la celebre frase dell’ex terrorista nero Vincenzo Vinciguerra.

E per capire chi era Stefano Delle Chiaie, forse dobbiamo iniziare a riconoscere che c’era.
Anche a Capaci.
Proprio lì.
Prima della strage.

Guglielmo Bongiovanni

Approfondisci la pista nera sulla strage di Capaci

Vuoi conoscere tutte le vicende sulla pista nera? Leggi i capitoli precedenti del nostro dossier:

🔹 Stragi, depistaggi e fantasmi neri: Delle Chiaie a Capaci?

🔹 “Chi ha paura del nome Delle Chiaie?

🔹 “Il fantasma nero di Capaci”