
La mattina del 6 gennaio del 1980, in via della Libertà venne ucciso, a Palermo, il presidente della regione siciliana Piersanti Mattarella.
Perché a distanza di quasi mezzo secolo giornali, televisioni, di tanto in tanto, ritornano a interrogarsi su quel crimine?
Del resto quel barbaro omicidio non fu un semplice delitto di mafia ma un delitto politico, il “segno di una malattia” di un pericolo della notte della Repubblica, come venne definita da più parti. Una notte lunga le cui ombre non sono state ancora del tutto dissipate.
Questo è il motivo per cui ancora abbiamo il divere morale di raccontare quei tragici eventi.
Perché a distanza di 45 anni non sappiamo ancora chi ha ucciso Piersanti Mattarella?
Chi ha davvero voluto la morte di Mattarella?
Quali legami uniscono quell’omicidio al caso Moro, alle uccisioni di Michele Reina e Vittorio Bachelet, alla strage di Bologna?
Su alcune di queste vicende avrebbe potuto darci una chiave di lettura Luigi Ilardo che fece degli accenni all’omicidio Moro e alla barbara uccisione di Mattarella, raccontando della sua amicizia e frequenza con il massone Gianni Chisena.
Ma anche Ilardo venne messo a tacere la sera del 10 maggio del 1996 a Catania.
Corrado Augias prova a fornire una chiave di lettura con il suo programma Magma, andato in onda lo scorso dieci febbraio, con il film documentario davvero interessante “Il delitto perfetto” che ripropongo ai lettori del nostro sito in memoria di Luigi Ilardo
Abbiamo voluto anche riproporre, integralmente, una parte della requisitoria sui delitti politici “Pio La Torre, Piersanti Mattarella, e Michele Reina” datata 9 marzo del 1991 e che porta la firma del compianto giudice Giovanni Falcone perchè in merito all’incontro che ebbe Piersanti Mattarella con l’allora ministro degli interni Virginio Rognoni venne dedicato in apposito capitolo che invitiamo i nostri lettori a leggere, poche pagine che spiegano il contesto storico e politico all’interno del quale maturò l’omicidio Mattarella