Il teatro continua a seminare legalità con “Libere – donne contro la mafia”

Il teatro continua a seminare legalità con “Libere – donne contro la mafia”

Da trentadue anni, ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, l’Italia si ferma per ricordare le vittime innocenti delle mafie. La “Giornata della memoria e dell’impegno” si celebra come un momento di riflessione collettiva e di partecipazione attiva alla lotta contro le mafie. Un lungo elenco di nomi viene letto, uno dopo l’altro, come un rosario civile che si fa abbraccio sincero non solo per chi ha perso la vita, ma anche per madri, sorelle, figlie, famiglie intere segnate da una ferita che non si rimargina. Un segno forte, ma pacifico, di opposizione alla cultura mafiosa, nato dal dolore e dal coraggio della madre di una delle vittime della strage di Capaci.

NO ALLE MAFIE

In questo contesto, il teatro si conferma ancora una volta strumento potente di consapevolezza e cambiamento. “Libere – donne contro la mafia”sotto la regia di Cinzia Caminiti, è uno spettacolo teatrale che nasce proprio dal desiderio di contribuire in modo concreto alla diffusione della cultura della legalità. In tournée da cinque anni, lo spettacolo è divenuto un punto di riferimento per associazioni, movimenti antimafia, scuole di ogni ordine e grado, quartieri a rischio, periferie urbane, luoghi simbolici, comunità, spazi di aggregazione e palcoscenici prestigiosi.

“Libere” ha lasciato un segno. Lo ha fatto con autenticità, portando un messaggio forte di legalità e giustizia alle nuove generazioni. Un’opera che ha educato, emozionato e fatto riflettere, grazie anche alla determinazione e all’impegno di chi l’ha scritto e diretto. Un percorso spesso affrontato in solitudine, ma animato da un senso profondo di responsabilità verso i giovani cuori e il pubblico che, numeroso, ha seguito lo spettacolo con affetto e partecipazione in tutta Italia.

Un ringraziamento speciale va al pubblico che ha assistito più volte alla rappresentazione, al Teatro della Città che ha sostenuto il progetto con la stessa convinzione dell’autrice e regista, alla compagnia teatrale, e in particolare a Luana Ilardo, la “quinta donna in scena”, che con il racconto della sua storia personale aggiunge valore e autenticità a un testo tratto da fatti realmente accaduti, frutto di una profonda ricerca e scrittura.

“Libere” ha dato tanto, ma ha anche trasformato chi lo ha creato. È stato un viaggio artistico e umano che ha lasciato un segno indelebile. Una testimonianza che continuerà, con forza e convinzione, a portare avanti un’idea di teatro come impegno civile e strumento di cambiamento.

Oggi due repliche speciali per gli studenti del liceo Galileo Galilei, a conferma di quanto sia centrale il coinvolgimento delle nuove generazioni in questo percorso di memoria, legalità e speranza.

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